La struttura del
tempo DOPO PENTECOSTE
Il punto di partenza di questo periodo può essere considerato la solennità della Santissima Trinità
(prima Domenica dopo Pentecoste), che raccoglie e sintetizza il mistero della Pasqua e si apre al
periodo successivo. Nel tempo pasquale le due feste dell’Ascensione e della Pentecoste parlano
infatti del mistero trinitario, proponendoci la celebrazione del mistero di Cristo risorto, il Figlio di
Dio, che, dopo essere tornato al Padre, ci invia dal seno del Padre il dono dello Spirito Santo.
Ma il mistero del Dio Uno e Trino si è rivelato all’uomo in maniera progressive pedagogicamente
sapiente anche attraverso l’intera storia della salvezza, che nel lungo periodo dopo Pentecoste il
Lezionario ambrosiano fa rivivere nelle celebrazioni liturgiche.
Così il tempo dopo Pentecoste, a partire dalla festa della Trinità, conduce la Chiesa a ripercorrere
l’intera storia della salvezza nelle sue tappe più importanti, verso la pienezza dei tempèi
nell’incontro con il Signore Gesù.
Infatti lo Spirito Santo, dono di Pentecoste, «ha parlato per mezzo dei profeti», come dice il
Simbolo della fede cristiana; coerentemente il Lezionario ambrosiano, nella lunga sequenza delle
Domeniche che vanno dalla solennità della Trinità alla fine di Agosto, passa in rassegna le tappe
della “storia profetica”, attraverso la quale, nell’Antico Testamento, Dio si è rivelato.
L’ordinamento delle letture allora accompagna la Chiesa a ripercorrere e a rivivere l’intera storia
biblica nelle sue tappe fondamentali: la creazione dell’universo e dell’uomo; la realtà del peccato e
la promessa di una redenzione; le vicende dei patriarchi; la figura di Mosè e del suo successore
Giosuè; il tempo dei Giudici e dei Re Davide e Salomone; le vicende dei regni di Giuda e di Israele;
l’esperienza profetica di Elia e Geremia; la caduta di Gerusalemme; la purificazione vissuta nel
periodo della deportazione a Babilonia; il ritorno dall’esilio; la restaurazione della vita religiosa di
Israele e infine il confronto con il paganesimo ellenistico, per terminare con la testimonianza eroica
dei martiri Maccabei.
Dalla Domenica successiva al 29 di Agosto (festa del martirio di san Giovanni Battista), nel tempo
dopo Pentecoste si può individuare una fase ulteriormente caratterizzata a partire dalla figura stessa
del Precursore, che rappresenta un vero e proprio ‘tornante’ nella storia della salvezza.
Del resto è lo stesso Signore Gesù ad affermarlo: «La Legge e tutti i profeti hanno profetato fino a
Giovanni» (Mt 11,3): con Giovanni dunque si giunge allo spartiacque che nello stesso tempo separa
e congiunge organicamente l’Antico Testamento e la nuova economia di salvezza di Cristo Signore.
Le Domeniche successive ci introducono quindi nel mistero della Nuova Alleanza: il compiomento
Romite Ambrosiane
Monastero di S. Maria del Monte sopra Varese
in Cristo della rivelazione; il dovere della testimonianza da parte dei discepoli; la presenza
eucaristica di Cristo nella Chiesa; il passaggio da Israele al nuovo popolo di Dio attraverso le
parabole del Regno.
E il nuovo popolo di Dio, cioè la Chiesa, trova il suo riferimento emblematico nella Dedicazione
della Cattedrale (III Domenica di Ottobre): la festa dell’edificio rimanda infatti simbolicamente al
mistero della Chiesa-Sposa, luogo della presenza di Dio nel mondo.
Da qui prende avvio una terza parte del tempo dopo Pentecoste: dopo la riflessione sul mistero della
Chiesa siamo invitati a considerare la sua missione nel mondo ( e il mese di Ottobre è
tradizionalmente caratterizzato come ‘mese missionario’), con i temi della predicazione del Vangelo
fino agli estremi confini della terra; della vocazione di tutte le genti alla salvezza; della
proclamazione dell’universale regalità di Cristo, mistero cui è dedicata l’ultima Domenica dell’anno
liturgico.